Due ore di allenamenti due volte la settimana, compresi gli esercizi con la spada. Stefano Orsi, 36 anni, da dieci in carrozzina, è il campione nazionale di scherma nella sua categoria. Stefano fa parte dell’Accademia di scherma le Groane, otto atleti, una squadra nata all’interno del reparto di riabilitazione dell’ospedale Niguarda dove c’è un centro di fisioterapia all’avanguardia. Qui lavora Carolina Gambirasio, fondatrice dell’Accademia, un passato come campione nella nazionale di scherma, categoria Under 20.
Carolina, insieme all’associazione Aus Niguarda Onlus, porta avanti un ambizioso progetto di sport-terapia che vive grazie all’attività dei volontari. La palestra e la piscina sono al secondo piano della palazzina che ospita il reparto di Unità Spinale. Oltre alla terapia post trauma, i pazienti in carrozzina possono dedicarsi a diverse discipline sportive: tennis, basket, tiro con l’arco, nuoto e da qualche anno anche scherma, specialità della spada.
La maggior parte degli allievi di Carolina si è avvicinata alla squadra di scherma proprio durante il periodo di riabilitazione in ospedale.
Alessandra Bochicchio, 22 anni, sta ancora affrontando il periodo di riabilitazione e da circa quattro mesi si allena col gruppo. Tecnicamente è ai primi passi, così come Davide Carloni, che si guarda intorno incuriosito, mentre Alessandra si accanisce con la spada contro un materasso di gomma piuma. La ragazza sta eseguendo alla perfezione l’esercizio che le consentirà di gareggiare al pari degli altri: oltre ad irrobustire la muscolatura, impara a centrale l’obiettivo segnato con lo scotch sul materassino.
Allegra Magenta, 24 anni, è un ex campionessa di softball e ha un carattere decisamente estroverso. L’incidente che un anno fa le ha portato via un braccio non le ha cancellato il sorriso. La ragazza ha forza, determinazione e buon umore, si è già piazzata al secondo posto nei campionati assoluti di scherma, categoria C. Del potenziamento e del rinforzo muscolare degli atleti si occupa Alessandro Femiano, il preparatore atletico. È lui che decide il tipo di allenamento che ogni schermitore dovrà seguire: una base di esercizi comuni, più altri che tengono conto della peculiarità di ognuno.
Gabriele Leopizzi, 22 anni, gareggia in categoria B e si allena con i pesi al bilanciere: esegue una sequenza impressionante di esercizi. In passato faceva karate, ora è anche lui un campione di spada. «L’attività fisica da sola non basta per prendere parte alle gare», spiega Carolina Gambirasio. «Anche noi dobbiamo fare una selezione quando si passa all’attività agonistica. Solo chi ha raggiunto un certo livello di preparazione tecnica partecipa alle competizioni con la squadra.
Nella scherma conta l’istinto, il talento, ma anche la testa. Ogni gara va studiata e in pedana non si deve mai smettere di ragionare».
Quest’anno la Scherma Groane ha vinto molto, sia nelle serie regionali, che in quelle nazionali: prima nella spada e terza nella classifica nazionale di scherma in carrozzina. Alle finali tricolori di Trieste, nella categoria C dove gareggiano atleti con gravi disabilità, il team milanese ha addirittura occupato il podio: primo, secondo e terzo posto. Tommaso Gatti, 30 anni, è un tipo tranquillo e riflessivo, e si allena per diventare un vero campione nonostante la sua disabilità: «Per raggiungere un livello adeguato di preparazione ha messo ancora più impegno, fatica e sudore di altri compagni». Gatti è ambizioso, mentre si allena alla cyclette, dove si usano le braccia per pedalare, pensa al prossimo torneo nazionale. Vuole vincerlo a tutti costi.
Articolo tratto dal Corriere della Sera : www.corrieredellasera.it