Nuoto

 

Il nuoto, già presente alle prime Paralimpiadi di Roma 1960, è una delle principali discipline praticate da atleti con disabilità.

 
Le discipline in cui ci si può cimentare sono: stile libero, dorso, rana e farfalla

Le distanze previste sono:

  • nello stile libero 50m, 100m, 200m, 400m, e la 5km in acque libere
  • nel dorso, la rana e la farfalla 50m e 100m
  • nei misti individuali 150m e 200m
  • staffette 4 x 100 e 4 x 50 stile libero e mista

Classificazioni in base alla disabilità


L’attività natatoria agonistica oltre ad essere distinta per sesso e categorie d’età, presenta – come nelle altre discipline paralimpiche – un’ulteriore suddivisione, quella per classi, resasi necessaria al fine di garantire agli atleti con diversi gradi e tipologie di disabilità, la partecipazione a competizioni equilibrate.
Le classi vengono assegnate ai nuotatori agonisti a seguito di visite di classificazione, che si differenziano a seconda che la patologia dell’atleta sia di tipo Fisica, Visiva, Intellettiva e/o Relazionale.

Le classificazioni per l’handicap fisico (sia esso di origine midollare, ortopedico o cerebrale) sono di tipo “funzionale” e prevedono tre fasi (visita medica, valutazione della nuotata, valutazione del gesto tecnico in gara). All’atleta viene attribuito – da un Medico Classificatore e da un Tecnico Classificatore – un punteggio corrispondente alle funzioni che può ancora esprimere e successivamente viene inserito in una delle classi previste (minore è la classe, minori sono le capacità residue del nuotatore).

Le classi per l’handicap fisico sono le seguenti:


  • da S1 a S10 (S dal termine inglese stroke che vuol dire nuotata) per le nuotate a dorso, stile libero e farfalla;
  • da SB1 a SB9 (breaststroke) per la rana
  • da SM1 a SM10 (medley) per i misti.

La rana è stata scorporata dagli altri stili a causa dell’influenza maggiore che gli arti inferiori hanno a livello propulsivo rispetto a quelli superiori.

Per i ciechi o ipovedenti è prevista una visita specialistica svolta da un Medico Classificatore Oftalmologo, che una volta valutato il campo visivo e/o l’acuità visiva dell’atleta, lo inserirà in una delle tre classi previste S11 (cieco totale) S12 ed S13 (ipovedenti).

Gli atleti con disabilità intellettiva e/o relazionale (attività svolta sotto l’egida  della FISDIR) vengono sottoposti a dei test finalizzati alla verifica di alcuni elementi quali il quoziente intellettivo (70-75 o inferiore), significativa mancanza o riduzione delle funzioni adattive in almeno due delle seguenti condizioni o situazioni: comunicazione, cura della propria persona, comportamento nella vita domestica, capacità sociali e interpersonali, autonomia, adattamento al lavoro ed al tempo libero. La classe a livello internazionale IPC è unica ed è la S14. In Italia è prevista anche la classe C21 dedicata agli atleti con Sindrome di Down.

Regolamento


Il regolamento tecnico è disciplinato dall’IPC Swimming ed integra le norme della Federazione internazionale di nuoto (FINA).

Non è consentito l’utilizzo di protesi o supporti vari.

Le principali eccezioni alle regole FINA sono le seguenti:

Partenza


  • direttamente dall’acqua, dal bordo vasca, seduti dal blocco di partenza
  • possibilità di essere accompagnati ed aiutati a raggiungere il punto di partenza (qualunque esso sia)
  • la feet start (l’atleta di classe non superiore alla S3, si posiziona disteso ed un assistente gli tiene fermi i piedi/e sulla parete della vasca, lasciandoli/o solo dopo il segnale di partenza, senza imprimergli moto)
  • nel dorso partenza con una sola mano sulla barra del blocco di partenza                                                                                                         

Farfalla


  • si deve avere sempre la sensazione che muova simultaneamente gli arti, anche quando ciò non avviene per limitazioni funzionali legate alla disabilità
  • in caso di mancanza di entrambi gli arti superiori, il nuotatore deve toccare con qualsiasi parte superiore del corpo
  • bracciata asimmetrica dopo la partenza e la virata per chi non può spingere con gli arti inferiori
  • difficoltà nelle classi S11 e S12 a portare avanti le braccia simultaneamente perché nuotano vicino alla corda frangionda – la squalifica viene inflitta solo se vi si spingono sopra
  • ci possono essere delle difficoltà a toccare il muro simultaneamente, anche per gli S11 e S12.

 

Rana


  • si deve avere sempre la sensazione che muova simultaneamente gli arti, anche quando ciò non avviene per limitazioni funzionali legate alla disabilità
  • in caso di mancanza di entrambi gli arti superiori, il nuotatore deve toccare con qualsiasi parte superiore del corpo
  • bracciata asimmetrica dopo la partenza e la virata per chi non può spingere con gli arti inferiori
  • possibile mancata torsione dei piedi
  • prestare attenzione che il capo rompa la superficie dell’acqua, in ogni ciclo di bracciate, anche se la respirazione viene inserita ad ogni due o più cicli

 

Ciechi


  • obbligo di utilizzo di occhialetti totalmente oscurati per la classe S11
  • le virate e l’arrivo vengono segnalate da un assistente chiamato Tapper, che tocca il capo o la spalla dell’atleta tramite un bastone con un terminale di gomma (di solito una pallina). 
  • L’utilizzo del Tapper è obbligatorio per la classe S11.

 

 

By | 2013-07-01T08:58:28+01:00 Luglio 1st, 2013|ATTIVITA'|0 Comments

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