La diagnosi

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Per diagnosticare la Spina Bifida durante la gravidanza l’esame appropriato è l’ecografia (o ecotomografia) che si basa sull’impiego di ultrasuoni. 

 

Con una sonda appoggiata sulla pancia della madre si invia un fascio di ultrasuoni verso il bambino; in relazione alla densità dei tessuti attraversati, gli ultrasuoni vengono variamente riflessi, raccolti dalla stessa sonda emettitrice ed elaborati dall’apparecchio in un’immagine su monitor.

In tal modo l’esame permette di riconoscere e di misurare la taglia e la forma del cranio del feto, come la presenza di una malformazione delle spine e di un rigonfiamento posto dietro la colonna vertebrale. L’esame è poco affidabile se eseguito prima della decima settimana di gestazione.

 

Secondo alcuni medici specialisti, la miglior linea di condotta è quella di utilizzare amniocentesi (ovvero un prelievo del liquido amniotico, la cui analisi consente di valutare le caratteristiche dei cromosomi del feto) ed ecografia come strumenti complementari nella diagnosi della Spina Bifida. Questo consente di raggiungere un tasso di identificazione del 95%, di falsi positivi dell’1%, di perdite fetali dello 0,8% (dovute principalmente all’amniocentesi).

 

 

Testi tratti da: www.spinabifidaitalia.it

 

By | 2018-02-27T05:47:19+01:00 Gennaio 22nd, 2013|Uncategorized|Commenti disabilitati su La diagnosi

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